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Procura. Isola di S. Giulio, 1228 Agosto 25
Giacomo "Torniellus", preposito della chiesa di S. Giulio <d'Orta>, e "Magister" Insulano, Pietro "Porca", "Magister" Pietro "de Monticello", Manfredo "de Crusinallo", Galvagno "de Boca" e Lanfranco "de Momo", canonici della detta chiesa, a nome del Capitolo nominano proprio procuratore Omedario "Dens" di Monticello, abitante sull'isola <di S. Giulio d'Orta>, nella controversia con il Conte Gozo di Biandrate circa la proprietà di una porzione dell'alpe Rimella denominata "Garbel", rivendicata dalla detta chiesa di S. Giulio. [Ester Bucchi De Giuli]
Convocazione. Vercelli, 1228 Agosto 13
Nella causa che vede contrapposti Giacomo, preposito e rappresentante della chiesa di S. Giulio <d'Orta>, e il Conte Gozio di Biandrate circa una porzione dell'alpe Rimella detta "Garbel", tenuta dal detto Conte e rivendicata dall'anzidetto preposito, Giovanni de Castello, canonico della chiesa di Vercelli e delegato del Cardinale Goffredo, rappresentante della S. Sede, stabilisce che Martinacio Decumano - nominato procuratore del detto Gozio in un documento redatto dal notaio Caldera l'11 agosto 1228 - e il detto preposito di S. Giulio si presentino a lui entro quindici giorni per dirimere la controversia. [Ester Bucchi De Giuli]
Sentenza. Vercelli, 1229 Giugno 12
Giovanni de Castello - nominato giudice dal delegato della sede apostolica Cardinale Goffredo per dirimere la controversia tra il preposito della chiesa di S. Giulio d'Orta e il Conte Gozo di Biandrate circa la proprietà di una porzione dell'alpe Rimella denominata "Gardel", tenuta dal detto conte e rivendicata dall'anzidetta chiesa di S. Giulio - pronuncia sentenza a favore della chiesa di S. Giulio <d'Orta>. [Ester Bucchi De Giuli]
Divisione di feudi. Vanzone, 1241 Gennaio 22
I fratelli Guglielmo, Ruffino, Oddone del fu conte Gozio di Biandrate da una parte, e Gotofredo loro fratello dallaltra, si spartiscono i beni, gli uomini, i poderi, le case e gli alpi ubicati in Valsesia. In particolare, dei tredici alpi del conte Gozio, tutti ubicati in Alta Valsesia, quelli di Nagarone, Bors, Trisignera, Reorta, Valedana, Montesino, Balmelle e Rimella vengono assegnati pro-indiviso ai tre fratelli maggiori, i detti Guglielmo, Ruffino e Oddone; mentre all'anzidetto Gotofredo vengono assegnati i diritti sullalpe Mera e gli alpi Clapei, Piaggiogna e Carcoforo. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto. Isola di san Giulio, 1256 Novembre 11
Il Capitolo di san Giulio d'Orta e il suo Preposito Pietro "de Monticello" investono dodici famiglie di coloni provenienti dalle valli di Visp e Saas, uniti in società, degli alpi di Rimella e Rondo, che verranno ripartiti in dodici quote; l'investitura era già stata concessa a suo tempo, il 27 agosto 1255, a Giovanni "de Terminiano", Ancelmo "de Monte" e Guglielmo "de Balma", ai quali resta riservato l'uso del mulino da loro stessi edificato. I coloni beneficiari dell'investitura, che si impegnano a rispettare le clausole stabilite nel precedente atto di investitura del 1255, giurano fedeltà al preposito di san Giulio. [Ester Bucchi de Giuli]
Petizione. Omegna, 1260 Settembre 23
Alla presenza dei testimoni Ugo "Scrape" di Novara, Isolano "de Fomia" di Omegna, Rota "Tabaxio" e Fomiano dell'isola <di S. Giulio d'Orta>, "Magister" Pietro, preposito della chiesa di S. Giulio <d'Orta>, il quale agisce a nome proprio e del Capitolo, richiama Guidoto console di Omegna a causa degli animali rubati negli alpi Rimella e Monterotondo, di pertinenza della chiesa di S. Giulio. [Ester Bucchi De Giuli]
Soccida. Varallo Sesia, 1260 Aprile 23
Il conte Gotofredo di Biandrate affida ad Anselmino di Loia <Valle di Saas>, abitante di Rimella, una vacca e un vitello in cura e custodia. Anselmo promette al conte di conservare e governare, pascolare e nutrire a proprie spese i due animali, impegnandosi a restituirli al conte con metà dei godimenti, secondo le consuetudini. In caso di epidemia o aggressioni di animali selvatici, Anselmo si fa carico dei danni conseguenti. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. Isola di san Giulio, 1270 Luglio 25
I presbiteri Ottobono, Bono, Brecedano, e i signori Onrico "de Gatego", Zilio "de Bizozolo", Magio "de Angugnato", i quali agiscono a nome proprio e del capitolo della chiesa di san Giulio d'Orta, investono per quindici anni Zano del fu Pietro "de Termignano" <Visper Terminen>, Pietro del fu Gualterio "de Balmis de Valle Soxe", Anrico, suo fratello, e Gualterio del fu Ferrari, tutti abitanti a Rimella - i quali agiscono a nome proprio e di altri abitanti di Rimella - dell'alpe detta Rimella e di due parti dell'alpe San Gottardo <detto "Rotondo">, di proprietà dell'anzidetta chiesa, al fitto annuo di nove lire imperiali da corrispondere a san Martino. Gli investiti si impegnano inoltre a corrispondere al detto capitolo la decima sui raccolti e sugli animali - agnelli, maiali e capretti - che nasceranno sul territorio concesso in investitura. [Ester Bucchi De Giuli]
Statuti. Varallo Sesia, 1300 - 1399
Statuti della Valsesia. Cap. 55: Quod Alemanni forenses teneantur fideiubere. «Item quod omnes Alemani ultramontanei, et foresterii de extra Vallem Siccidam, habentes, et degentes, et in ea stantes, teneantur, et debeant prestare bonam cautionem et idoneam in manibus D. Potestatis, vel ejus Vicarii in quolibet adventu D. Potestatis in termino Cridae de Securitatibus, agendi, faciendi, standi, et parandi mandatis ipsius, et quod non facient, nec tractabunt aliquid contra honorem ipsius nec alicuius personae dictae vallis, sed fideles stabunt, et permanebunt Regimini et Comunitati Vallis: et si sciverint aliquid contra Regimen seu Comunitatem Vallis: et si sciverint aliquid contra Regimen seu Comunitatem vel specialem personam dictae Vallis propter quod personae, res, et bona predicti Potestatis, et dictae Vallis detrimentum, periculum, sive damnum verti posset, quod ipsi eorum expensis velotius quantum poterint per se, vel aliam summissam personam dicto Potestati denuntiabunt, ipsis prestantibus in manibus dicti Potestatis fidelitatis debitae juramentum quod predicta attendent, et observabunt, et modo aliquo non contrafacient, et si in ipso termino ipsam cautionem non fecerint cum juramento fidelitatis, componant Comuni pro banno pro quolibet, et qualibet vice soldos centum Imperialium, et soluta poena teneantur recedere de dicta Valle. [Prof. Enrico Rizzi]
Dote. Pedemonte, 1302 Luglio 22
Anrigeto "Alamanus" detto "Ursus" di Pedemonte, con il consenso della moglie Imelda e dei figli Pietro e Giacomo, cede a Pietro "Gualcius" di Pietre Gemelle la quarta parte "pro indiviso" di tutti i beni mobili ed immobili e di tutti i diritti , quale dote della propria figlia Imelde, con l'obbligo di far parte della comunione familiare. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. Rimella, 1314 Giugno 16
I consoli, i credenzieri e i vicini della comunità di Rimella, convocati sulla piazza di Rimella, nominano Zanino di Vogna e Michele del fu Maestro di Rimella loro procuratori per ricevere dal capitolo di san Giulio il rinnovo dell'investitura in affitto ereditario dell'alpe Rimella. [Prof. Enrico Rizzi]
Incanto. luogo non identificato, 1315 Dicembre 2
Il rettore della curia superiore della Valsesia mette all'incanto i beni dei fratelli Antonio e Michele di Pedemonte. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. Pedemonte, 1319
Giacomo figlio di Anrigeto "Ursus" di Pedemonte, con il consenso dei parenti - ovvero di suo padre e di suo fratello Pietro, di Milano figlio di Nicolino "de apud motos", di Pietro, Zanino e Antonino, fratelli, figli del fu Anrigone di Pedemonte, di Antonia figlia del fu Guglielmo, del marito di quest'ultima Pietro del fu Mileto "de Vagoto" di Vogna e di Giacomina, madre della detta Antonia - cede per dieci lire imperiali o il doppio in terzoli a Zanino e Nicolino fratelli del fu Enrico "de Labenorca" di Macugnaga la propria quota di un podere ubicato al Dosso dei Larici, cui confinano gli eredi di Michele di Pedemonte e i suddetti parenti del venditore. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. luogo non identificato, 1321
Agnexola, vedova di Michele di Pedemonte, vende due manzi per conto del figlio Pietro. [Prof. Enrico Rizzi]
Prestito. luogo non identificato, 1321 Giugno 24
Pietro del fu Michele di Pedemonte di Pietre Gemelle e Agnexola sua madre, ricevono in prestito da Albertino "de Insolello" di Pietre Gemelle undici soldi imperiali da restituire alla prossima festa di san Michele. [Prof. Enrico Rizzi]
Cessione. Riva di Pietre Gemelle, 1321 Giugno 12
Pietro "Anrigoni" di Pedemonte cede ad Antonio "Anrigoni" di Pedemonte alcuni poderi a Pedemonte. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. Riva, 1325 Settembre 29
Guiglioncino "della Peccia" figlio di Gualcio "di Verdobbio" di Gressoney vende ai suoi fratelli Zanino e Nicolino la metà della nona parte dell'alpe Peccia in valle Vogna per la somma di quattro lire imperiali, fatti salvi i diritti di Enrichetto del fu Ugo di Macugnaga e degli altri consorti della Peccia. [Prof. Enrico Rizzi]
Nomina. Rimella, 1326 Gennaio 30
I consoli, i credenzieri e i vicini della comunità di Rimella, convocati sulla piazza della Villa di Rimella, nominano Roberto del fu Zanino di Vogna loro procuratore per ricevere dal capitolo di san Giulio l'investitura dell'affitto ereditario di Rimella. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. Pé d'Alagna, 1328
Pietro "Anrigoni" di Pedemonte e sua madre Agnexola vendono a Zanino "Anrigoni" di Pedemonte un podere a Pedelegno. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. luogo non identificato, 1330 Agosto 21
Pietro, Giovanni, Bonifacio e Giacomo di Challant investono in perpetuo Peroto di Pedelegno di Pietre Gemelle, nella diocesi di Novara, di tutti i beni che lui e i suoi predecessori già tenevano per conto dei signori di Challant. L'investito presta giuramento di fedeltà e si impegna a corrispondere il fitto annuo di una libbra di cera buona a san Martino. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. Pietre Gemelle, 1331 Giugno 7
Agnexola "Anrigoni" di Pedemonte vende a Zanino "Anrigoni", suo figlio, tutti i beni da lei posseduti a Pedemonte. [Prof. Enrico Rizzi]
Intimazione. luogo non identificato, 1333 Dicembre 16
Il podestà della Valsesia, su istanza del capitolo di san Giulio, intima ad Alberto del fu Zanolo di rispettare le proprietà di Rimella. [Prof. Enrico Rizzi]
Intimazione. luogo non identificato, 1333 Dicembre 16
Il podestà della Valsesia, su istanza del capitolo di san Giulio, stabilisce che Alberto del fu Zanolo debba pagare al detto capitolo il fitto relativo alla parte dell'alpe San Gottardo <"Rotondo"> a lui concessa a titolo di affitto ereditario. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. Riva, 1334 Settembre 29
Giovanni del fu Perino "Zamponali" di Gressoney, abitante alla Peccia, vende a suo figlio Giovanni e ai fratelli Zanino e Giacomo del fu Zanino "Gualci" la terza parte "pro indiviso" di tutte le terre, i possessi e diritti su terre comuni che il predetto Giovanni possiede in tutto il territorio della Peccia, oltre ad una torba con tutti gli edifici pertinenti ubicata alla Peccia; viene stabilito il prezzo di quarantaquattro lire imperiali, oltre all'obbligo dell'affitto ereditario gravante su detti beni consistente in undici soldi e due denari imperiali e in due libbre e un terzo di libbra di formaggio a san Martino in favore degli eredi di Giacomo notaio "de Bertalia" di Varallo.[Prof. Enrico Rizzi]
Procura. luogo non identificato, 1335 Dicembre 10
Pietro del fu Guglielmo "Gonegloli" è delegato a ricevere dal capitolo di san Giulio l'investitura dell'alpe Rimella. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto. Bugella, 1337
Tomaso "de Boca" concede a Nicolino "della Peccia" e a Giovanni del fu Milano di Guiglino di valle Vogna e ai loro consorti l'alpe Camino in valle Vogna in affitto per nove anni, stabilendo un canone annuo di ventiquattro lire imperiali, secondo il corso della diocesi di Novara, e dieci libbre di formaggio buono da corrispondere alla festa di santa Maria di Settembre. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. Pietre Gemelle, 1337 Aprile 27
Alberto Notaio del fu Giacomo "Bertalia", per una metà, e Antonio fu Milano del fu Giacomo "Bertalia", per laltra metà, concedono a Nicolino del fu Gualcio "de Apud Verdobiam" <Gressoney> e a suo figlio Giovanni, a Zanino del fu detto Gualcio, a Giovanni e Giacomolo del fu Zanino "Gualcio", a Giovanni detto "Iano", ai fratelli Girardo, Giacomo e Guglielmo del fu Anselmino "Zampognari" anche a nome di Petrino loro fratello, Giovanni del fu Giovanni detto "Zeneri", lalpe Peccia sita in Valle Vogna "de Valle Sicida" in affitto ereditario per il canone annuo di venti lire imperiali e cento libbre di formaggio a san Martino. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. Riva di Pietre Gemelle, 1344
Giovanni del fu Guiglino di Campo Otro <Alagna> e Pietro detto "Sparus", genero del predetto Giovanni e figlio del fu Michele "della Larice", e Prola figlia del detto Giovanni e moglie dell'anzidetto Pietro "Sparus", vendono alcuni beni a Zanino del fu Anrigone di Pedemonte. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. Riva Valdobbia, 1350 Novembre 1
Gli eredi di Quirico "de Aydina" di Crevoladossola ricevono quindici lire imperiali e quindici denari da Giovanni del fu Giovanni di Goreto per la sua parte di affitto ereditario. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. Varallo Sesia, 1354 Marzo 16
Pietro di Goreto si impegna a vendere a Giovanni del fu Albertino "de Mayfredo" di Pedelegno due appezzamenti di terra presso le Piane di Alagna. [Prof. Enrico Rizzi]
Procura. luogo non identificato, 1356 Novembre 1
Giovannino di Prati è delegato a ricevere dal capitolo di san Giulio l'investitura dell'alpe Rimella e San Gottardo <"Rotondo">. [Prof. Enrico Rizzi]
Procura. luogo non identificato, 1356 Novembre 1
Giovannino di Prati è delegato a ricevere dal capitolo di san Giulio l'investitura dell'alpe Rimella e San Gottardo <"Rotondo">. [Prof. Enrico Rizzi]
Dote. "In cimiterio Sancte Marie Vallis Brogi", 1367 Marzo 15
Dote di Giovanna figlia di Giovanni "della Peccia" di valle Vogna, moglie di Uberto "de Campi" di Traversella. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. Riva di Pietre Gemelle, 1376 Giugno 1
Ianus "Zent" di Pedelegno vende ai fratelli Alberto e Giovanni "Anrigeti" un acquedotto a Pedemonte di ventotto spazze di lunghezza e due piedi di larghezza. [Prof. Enrico Rizzi]
Dichiarazione. luogo non identificato, 1379 Ottobre 13
Vioto "Thomo" della Valsesia, abitante a Gressoney, diciara di essere debitore nei confronti di Giovanni, co-signore di Vallaise, di dieci fiorini d'oro, che dovranno essere corrisposti entro il prossimo Natale <1379>. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. Valduggia, 1383 Marzo 26
Antonio "de Macia" e Giovannino suo fratello, figli del fu Giacomo "del Nigra de Brina" dei Monti di Sesia, concedono in affitto perpetuo a Zanolo del fu Zanino di Ronco, Giovanni del fu Pietro "de Lozo", Giovanni del fu Milano "de Ferato" e Albertino del fu Zanolo, coloni di Pietre Gemelle, l'alpe di Rima "iacentis in territorio vallis Siccidae, loco ubi dicitur in valle Sermentiae, cui confinano da una parte lalpe Scarpia <detta Schalughie>, dallaltra lalpe Valmontana <Vallis Motasche>, dallaltra lalpe Carcoforo <Carchoffeni> e dallaltra Altana Rime, per il canone annuo di dieci fiorini doro e sedici libbre di burro e altrettante di formaggio grasso ben stagionato e salato, da corrispondere ogni anno a san Martino. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. Boccioleto, 1387
Pietro del fu Pietro "de Aymoneto" di Rimella, abitante a Carcoforo, vende per sedici lire imperiali una pezza di terra nel territorio della valle Egua "ubi dicitur super rivam rogozoli ai fratelli Antonio, Zanino, Giovanni e Comolo, figli di Martino di Pedelegno di Pietre Gemelle, abitanti nella valle di Rima. [Prof. Enrico Rizzi]
Testamento. Alagna, Goreto, 1389 Novembre 2
Martino del fu Ianno "della Rusa" di Alagna dispone per testamento di beni a Goreto e di un legato di cinque lire imperiali alla chiesa di Pietre Gemelle su una pezza di prato allalpe "Palmerii Fonereri" in territorio "Alpis Alanie". [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. luogo non identificato, 1390 Marzo 14
I fratelli Giovanni, Comolo, Giovanni Antonio, Guidoto e Giovanni del fu Pietro Nicolino "della Peccia" vendono e in parte donano ai fratelli Comolo, Guidoto e Giovanni del fu Michele "della Peccia" tutti i loro beni. [Prof. Enrico Rizzi]
Quietanza. Isola di san Giulio, 1394 Novembre 22
Due canonici, procuratori del capitolo di san Giulio, dichiarano di aver ricevuto dal console della comunità di Rimella l'affitto annuo dell'alpe Rimella. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. Riva, 1394 Novembre 13
Giano del fu Giovanni della Peccia vende a Alberto "de Zenero" della Peccia una pezza di terra a campo alla Peccia in località Pianella. [Prof. Enrico Rizzi]
Procura. Guiafola, 1395 Settembre 29
Perroto del fu Zanino "Rava" e Giovanni del fu Pietro "Rava" di Pietre Gemelle, abitanti a Rima, nominano un procuratore. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. luogo non identificato, 1399 Novembre 3
Guglielmo del fu Antonio di Parecchio di Pietre Gemelle vende ad Antonio del fu Giovanni di Vogna Inferiore ogni sua ragione sulla metà degli alpi Canestraio e Pianezze. [Prof. Enrico Rizzi]
Quietanza >. Pietre Gemelle, 1399
Antonio del fu Ianni di Vogna riceve [ ] da Antonio del fu Zanoti "de Guidato de Mileto" di Vogna. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. luogo non identificato, 1401
Antonio del fu Giovanni "Bligarii" di Alzarella di Pietre Gemelle vende a Pietro del fu Alberto "de Sparro" di Otro una pezza di terra, campo e prato e la metà di una torba e di una legnaia "pro indiviso" in località detta ad Casserolum di Pietre Gemelle. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. luogo non identificato, 1411 Settembre 27
Quirico del fu Antonio "della Preia" di Rocca concede in affitto ereditario a Pietro del fu Giovanni "de Enrigeto" di Riale <Alagna> e a Zanolo detto "Zapuxio" di Pietre Gemelle una parte dell'alpe Bors. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto. Orta San Giulio, 1413 Maggio 3
Pietro de Giorgi, vescovo di Novara, concede a Martinolo Zenda della Rocca, anche a nome di Lorenzo Gasparoli di Agnona, gli alpi Rima, Auria, Alzarella, Ragozio e Castello, in affitto per otto anni per il canone annuo di ventiquattro lire imperiali e ventiquattro libbre di formaggio per Rima, dodici lire e sedici di formaggio per Alzarella, trenta e trenta per Auria, nove e ventiquattro per Ragozio, tre lire per Castello. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto. Varallo Sesia, 1413 Maggio 3
Pietro di Merletti di Alagna, Antonio di Pedemonte e Lorenzo di Pedelegno, anche a nome di altri consorzisti, ricevono dal procuratore del vescovo Pietro di Novara l'investitura per otto anni dell'alpe Aurie di Alagna, confinante a nord con il Monte Rosa <Biosson>, stabilendo un canone annuo di trenta lire imperiali e trenta formaggi buoni dell'alpe. [Prof. Enrico Rizzi]
Compravendita. luogo non identificato, 1414
Giovanni "Anrigeti" di Riale di Alagna, Giovanni "Folgli Anrigeti", Antonio "Perz Anrigeti" e i suoi fratelli Milano e Giovanni, vendono a Zanolo detto "Zapusio de Baranzano" le loro quote dell'alpe Bors di Alagna, confinante con il Monte Rosa <Biosson>. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. Orta San Giulio, 1414
Il vicario generale del vescovo di Novara riceve da Antonio "Vogna" ventotto lire imperiali quale canone di affitto ereditario degli uomini di Pietre Gemelle, scaduto a san Martino, relativo alle proprietà del vescovo di Novara in valle Vogna. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto. Varallo Sesia, 1414 Febbraio 16
Milano "Scarognino" investe Pietro Antonietti di Dorca e Zanino suo fratello ed altri consorti di Dorca dell'alpe Dorca sita nella valle d'Egua per il fitto annuo di tredici lire e dieci soldi e cinquanta libbre di formaggio. [Prof. Enrico Rizzi]
Permuta. luogo non identificato, 1417
Permuta fra Antonio del fu Zanni de apud Olterum" di Pietre Gemelle, Alberto "de Sparro" e Pietro "de Sparro" di Otro da una parte, e gli eredi di Milano "de Madere" di Otro, Giacomo del fu Antonio de la Bonda, Comolo "de Prato" e Zanolo del fu Giovanni Enrichetto "de Riallo" dall'altra. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. Borgosesia, 1417 Novembre 1
Antonio detto "Macia" e Giovannino fratelli fu Giacomo de Nigro di Brina dei Monti di Sesia vendono ad Antonio detto "Scarognino" del fu Milano "Scorognino" di Varallo lalpe Rima per duecento lire imperiali per ciascuna metà dellalpe stesso. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. Riva di Pietre Gemelle, 1417 Maggio 23
Pietro del fu Comolo "Clarini" di Sopra la Riva di Pietre Gemelle vende a Giovanni del fu Enrichetto di Riale una casa costruita parte in pietra e parte in legno e con il tetto coperto di piode, murata e coperta di pietre per la somma di tre lire imperiali. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. Isola di San Giulio, 1419 Marzo 9
Pietro De Giorgi, vescovo di Novara, concede in affitto ereditario gli alpi Rima, Egua, Costa, Scarpia e Ragozio a Martinolo Zenda di Rocca, a nome di Durio del fu Giovanni di Rima, Jacopo Milani "Petarelli" e Giovanni "Manete" del fu Johanoli "Boghi de Valle Egua", per il canone daffitto di trentasei lire imperiali a san Martino per lalpe Rima, trentotto per Egua e Costa, trenta per Scarpia, dodici per Ragozio. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. Isola di San Giulio, 1420 Luglio 31
Franceschino di Cimiliano, procuratore del vescovo di Novara, concede in affitto ereditario a Martinolo del fu Giovanni "Zenda" di Rocca e Giorgio del fu Pietro "Podogno" gli alpi di Auria, Alzarella, Castello e Ragozio per il canone annuo di dodici lire imperiali e quindici soldi da corrispondere a San Martino. [Prof. Enrico Rizzi]
Processo informativo. Orta San Giulio, 1420 Luglio 29
Processo informativo condotto da Franceschino "de Cimiliano", procuratore di Pietro de Giorgi vescovo di Novara e conte, alla presenza del venerando sacerdote Antonio "de Rapelli" preposito di Borgosesia per riconoscere tutti i fondi di proprietà della mensa vescovile e livellati. Contiene la descrizione degli alpi, con le rispettive coerenze, e la relativa rendita. I testimoni interrogati [ ] hanno dichiarato di conoscere tutti i fondi e che "se si dessero a livello se ne potrebbe ricavare un maggiore lucro". [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. Pietre Gemelle, 1421 Settembre 29
Antonio detto "Scarognino" di Varallo concede in affitto ereditario lalpe Rima a Giovannino del fu Milano Ferrari di Pedalagna, Pietro del fu Giovanni di Goreto di Pedalagna, Giovannino del fu Alberto di Ronco, Guidetto del fu Giacomo di Goreto, Antonio del fu Giovanni di Goreto della Costa, Bartolomeo del fu Pietro di Ronco, Giovanni del fu Milano dei Merletti, Milano del fu Giovanni de Lozo, Antonio del fu Pietro de Lozo, Bartolomeo del fu Giovanni Foliis de Lozo, tutti di Pietre Gemelle, abitanti a Rima, per il canone annuo di sedici lire imperiali e sedici libbre di burro e altrettante di formaggio, da corrispondere a San Martino. [Prof. Enrico Rizzi]
Compromesso. Varallo Sesia, 1423 Agosto 12
Giorgio di Pogno, Giacomo Petarelli di Ragozio e Giovanni Maneta della valle dEgua, affittuari degli alpi Rima, Scarpia, Egua, Costa e Ragozio, concludono compromesso con la comunità di valle Sermenza per la nomina di due arbitri con autorità di esaminare e risolvere ogni vertenza che potesse insorgere tra le parti maxime occasione certarum alpium in dicta valle existentes, dei quali Giorgio e i suoi soci sono stati investiti in perpetuo dal Vescovo di Novara. [Prof. Enrico Rizzi]
Convenzione. luogo non identificato, 1425 Ottobre 16
I conduttori degli alpi Rima, Egua, Costa, Scarpia, Ragozio e Castello sciolgono limpegno di condurre solidalmente la concessione degli alpi del Vescovo di Novara. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto. Arona, 1432 Ottobre 14
Gozino "de Balbis", abate del monastero di San Graciniano di Arona, concede in affitto per nove anni a Milano detto "Nigro" del fu Antoniolo della Rocca, abitante in Valsesia, gli alpi di Rimella, Capezzone, Pennino e Penninello, al canone annuo di ventidue lire imperiali e dodici libbre di mascarpino da corrispondere a san Martino. [Prof. Enrico Rizzi]
Donazione. luogo non identificato, 1436 Novembre 16
Diversi particolari donano a Giacomo "de Ragazzi" di val dEgua tutti i beni mobili e immobili siti nel territorio di Val dEgua in luogo detto "Le Balmelle". [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. luogo non identificato, 1437
Pietro del fu Guglielmo "de la Montata" <di valle Vogna> e suo figlio Gaudenzio vendono a Milano del fu Antonio Guioti "de Zanolo" di Rabernardo <valle Vogna> quote sull'alpe Segle. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. luogo non identificato, 1438
Milano del fu Janyi "Petarelli de apud Oltrum e sua figlia Comola vendono beni ad Antonio del fu Guidoto di Pietro "de la Montella". [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. luogo non identificato, 1441 Novembre 10
Investitura fatta a nome di pegno per Perotto de Duello come curatore di Ant.a sua Nora in Milano e Vicini de Val di Rima duna parte dun fitto perpetuo di lire 31 che li sud.ti pagavano a detta sua Nora sopra le alpi di Cravaro cioè di lire 14.[Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. luogo non identificato, 1442
Martinolo del fu Giovanni "Zenda" di Rocca e Giovanni del fu Pietro "Grampa" di Campertogno, procuratori del monastero di san Nazaro di Biandrate, concedono ad Antonio "Ferraris" di Riale <di Alagna>, Pietro "Grosso" delle Piane <di Alagna>, Pietro "Berretta" della Montella <di Alagna>, suo figlio Giovanni e Giovanni di Goreto <di Alagna>, a nome di un consorzio di cinquantanove famiglie di Alagna, l'alpe Alagna in affitto ereditario, per il canone annuo di sei lire imperiali e venti libbre di burro da corrispondere a san Martino. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto. Arona, 1442 Giugno 1
Gozino "de Balbis", abate del monastero di San Graciniano di Arona, concede a Milano "del Nigro" gli alpi di Rimella, Coposoni, Pennino e Penninello, in affitto per nove anni per il fitto annuo di diciannove lire imperiali e dodici libbre di mascarpino da corrisponere a san Martino. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. Varallo Sesia, 1442 Aprile 30
I fratelli Antonio e Giovanni "Scarognini" investono in perpetuo Alberto "della Dorca" di Dorcazia di un pascolo per il canone livellario annuo di trentadue soldi imperiali da corrispondere a San Martino. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. luogo non identificato, 1444
Martinolo "Zenda" di Roccapietra concede a Alberto "de la Ecclesia" e a Guidoto "Mochi" di Pietre Gemelle due quarti dell'alpe Artella a titolo di affitto ereditario. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. luogo non identificato, 1448
Comolo del fu Milano "de Tonia" di Vogna Inferiore vende a Pietro del fu Antonio "de Ianno" un appezzamento che confina con l'alpe del vescovo di Novara in valle Vogna. [Prof. Enrico Rizzi]
Procura. Arona, 1448 Novembre 12
Gozino "de Balbis", abate del monastero di san Graciniano di Arona, nomina Giacomo "de Benia" procuratore del monastero per la rinuncia ad una investitura livellaria concessa ad Anzelino e ai suoi soci di Rimella e relativa agli immobili, pascoli e alpi che il monastero possiede nel luogo di Rimella. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. Arona, 1448 Novembre 21
Gozino "de Balbis", abate del monastero di san Graciniano di Arona, con il consenso del prete Matteo preposito di San Pietro di Borgosesia, commissario delegato dal Papa Nicolao IV, concede ad Anzelino del fu Giovanni "Bagozzo" di Rimella, sindaco e procuratore delluniversità degli uomini di Rimella, la metà pro-indiviso degli alpi Capezzone, Pennino e Penninello a titolo di affitto ereditario perpetuo o fitto livellario enfiteutico per il canone annuo di dodici lire imperiali da corrispondere a san Martino. [Prof. Enrico Rizzi]
Quietanza. Arona, 1457 Ottobre 12
Gozino "de Balbis", un tempo abate del monastero di San Graciniano e procuratore dellabate Francesco Borromeo, dichiara di ricevere da Anelino "de Bagosso" di Rimella dodici lire imperiali quale canone annuo dellaffitto livellario degli alpi Capesoni, Pennini e Penninelli. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. Balmuccia, 1458 Giugno 29
Peroto "de Clarino Duelle" di Fervento e il figlio Domenico con la moglia Antonia "Basetti" vendono a Thomeno "de Paltronibus" di Novara un alpe nella valle di Rima per la somma di quattrocento lire imperiali. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. Varallo Sesia, 1458 Dicembre 14
Antonio "Duelle" di Fervento vende ad Antonio "Bozoto" di Boccioleto un alpe nella valle di Rima per la somma di quattrocento lire imperiali. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto. luogo non identificato, 1462 Dicembre 5
Alberto "Scarognino" concede in affitto a Giovannino di Tenno di Carcoforo del Pian dEgua un podere con acquedotto, pascoli, campi, edifici e boschi ubicato in Val Sermenza in località "Alle Piane dEgua", con la causola che non possa alienare né in tutto né in parte i detti beni; viene stabilito un canone annuo di cinque lire e cinque libbre di formaggio. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto. luogo non identificato, 1462
Alberto "Scarognino" concede in affitto a Milano "Parachino" di Carcoforo ed altri un quarto di tutte le ragioni dellalpe Carcoforo per ventitre lire e venticinque libbre di formaggio secco salato e dodici libbre di butirro cotto, rinnovando una precedente investitura. [Prof. Enrico Rizzi]
Retrovendita. Briona, 1464 Luglio 23
Antonio Bozoto di Balmuccia retrovende a Domenico de Duellis e Antonia Basetti figlia di Thomeno "de Poltronibus" gli alpi "Ovenagi" e "Mutande" <Muanda> e "Grelege", posti in Valsesia nel territorio della valle di Rima. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. luogo non identificato, 1466
Antonio "Morlant" di Pedemonte cede a Comolo del fu Zanino di Pedemonte un lotto di "meale", di cui sono precisati i confini, che si spingono alle alte pendici del Tagliaferro. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. luogo non identificato, 1468
Pietro del fu Zanolo "Chenobalo" di Vogna vende a Comolo del fu Guidoto, abitante alla Montata <in valle Vogna> alcune quote di un bosco all'alpe Larecchio <in valle Vogna>. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. Varallo Sesia, 1471 Dicembre 5
Alberto "Scarognini" di Varallo investite in perpetuo Giovanni di Iachetto di Carcoforo e ai suoi eredi l'alpe delle Piane d'Egua, con prati, acquedotti, pascoli, campi, edifici e boschi siti nel territorio di Val Sermenza, riservandosi solo il soldo relativo a detti beni investiti, per il canone annuo di cinque lire imperiali e dieci soldi e cinque libbre grosse di formaggio salato al peso di Valsesia, da pagarsi in Varallo a San Martino, con il patto di non alienare né accettare altri compagni fuorché i suoi fratelli senza licenza del signor Alberto e qualora i fratelli accettino di aderire al presente contratto. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto. Varallo Sesia, 1471 Dicembre 5
Alberto "Scarognini" investe Milano, Perachino e Giovanni suoi fratelli, e Giovanni Antonio e Pietro d'Oltro - questi ultimi per una quarta parte ciascuno - della quarta parte dell'Alpe di ragione del detto Scarognino, per il canone annuo di ventitre lire, venticinque libbre di formaggio e dodici di burro. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. luogo non identificato, 1472
Antonio del fu Giovanni "Comolo Burro di Otro vende a Milano del fu Giovanni de Petrisgrossis" di Pietre Gemelle una pezza di "maggengo" nel territorio di Pietre Gemelle, in località "super Rialem Oltri ad Passim". [Prof. Enrico Rizzi]
Fondazione della Parrocchia. Milano, 1475 Novembre 20
Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano, convalida la separazione degli uomini di Pedemonte e di Pedelegno dalla parrocchia di san Michele di Pietre Gemelle, quia homines predicti non intelligebant linguam italicam sed linguam teothonicam. [Prof. Enrico Rizzi]
Fondazione della Parrocchia. Pedelegno, 1475 Maggio 12
Settantotto capi-famiglia di Pè d'Otro, Otro, Riale, Dosso, Pedelegno, Goreto, Merletti, Pedemonte, Ronco, Montella, "Orei Alaniae, vengono convocati nella chiesa di san Giovanni Battista di Pedelegno per costituire la dote del curato e ottenere la separazione dalla parrocchia di san Michele di Riva di Pietre Gemelle. [Prof. Enrico Rizzi]
Separazione di Parrocchia. Novara, 1482 Settembre 18
Transunto della separazione della parrocchia di Rimasco, con i casolari sparsi nelle valli di Rima e dEgua, dalla parrocchia di Boccioleto. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. luogo non identificato, 1483
Antonio del fu Zanolo "de la Ecclesia" concede ad Alberto del fu Pietro Antonio "de Janno" vari prati, campi, case e quote di alpi ubicati in valle Vogna a titolo di affitto ereditario, stabilendo un canone annuo di cinque lire imperiali e mezza. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. luogo non identificato, 1483
Antonio del fu Zanolo "de la Ecclesia" investe a titolo di enfiteusi per il canone annuo di cinque lire imperiali e mezza Alberto del fu Pietro Antonio "de Janno" di una pezza di terra e campo oltre il "croso de Staffo, ubi dicitur inter Planam, nonché di tutte le costruzioni donate dal detto Pietro Antonio "de Janno" all'anzidetto nipote Antonio e della quarta parte dei pascoli de planaciis e della quarta parte di tutto lalpe Segle. [Prof. Enrico Rizzi]
Dote. luogo non identificato, 1489
Antonio "de Peterro" di Pé d'Otro <di Alagna> costituisce la dote della figlia Bertola, moglie di Pietro figlia di Giovanni di Rusa. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. luogo non identificato, 1489 Ottobre 16
Gli amministratori dei beni della parrocchia di san Giovanni Battista di Pedelegno concedono a Zanino del fu Antonio "della Costa" di Goreto beni immobili a Goreto e a Rusa, a titolo di affitto ereditario, per il canone annuo di sei lire. [Prof. Enrico Rizzi]
Sentenza. Novara, 1490 Gennaio 30
Bartolomeo "de Besuzio", vicario generale del vescovo di Novara, dirime una controversia tra i parrocchiani di san Giovanni Battista di Pedelegno e il curato di san Michele di Riva, relativa al pagamento di decime e primizie. [Prof. Enrico Rizzi]
Testamento. Priami, 1496 Luglio 24
Pietro del fu Antonio "de Riale de la Dorcha" dispone per testamento un legato per la distribuzione del sale a ogni focolare totium vallis Rime et vallis Eigue ab oro Munche. [Prof. Enrico Rizzi]
Convenzione. Formazza, 1747 Settembre 11
La fabbriceria dell'oratorio di Antillone stipula una convenzione con il capomastro Antonio Tamiotti di Valsesia per la costruzione della sacrestia nell'oratorio di Antillone; si stabilisce un compenso di centocinquanta lire imperiali. [Ester Bucchi De Giuli]