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Permuta. Milano, 999 Giugno 22
Arnulfo, arcivescovo di Milano, commendatario della pieve di S. Pietro di Brebbia, cede a Lanfredo abate del monastero di san Salvatore <poi di san Graciniano> di Arona, presso il lago Maggiore, una serie di beni ubicati in Ossola, pertinenti alla detta pieve e sottoposti all'arcivescovo di Milano, ricevendo in cambio beni di proprietà del detto monastero siti nel territorio di Brebbia e Gallarate. Tra i beni ottenuti dal monastero di Arona si annoverano quattro alpicelle e quattro stallaree ubicate in valle Anzasca: le prime, dell'estensione di 600 iugeri, dette rispettivamente "Vacarecia", Garda, Macugnaga e "Rovi"; le seconde, di 400 iugeri, denominate Pedriola, Rosareccio, Caspisana e Quarazzola. [Ester Bucchi De Giuli]
Affitto. Arona, 1208 Giugno 26
Ariberto, abate del monastero di S. Graciniano di Arona - con il consenso di Ruggero "Perorus", Guglielmo "de Besutius" e Ottone detto "de Arona", monaci dello stesso monastero, nonchè di Goffredo detto "de Yvorio", advocatus della medesima chiesa - investe per vent'anni Onrico "de Strexia" della propria porzione dei due alpi Mondelli <denominato Dogma> e Macugnaga, nonchè di Monte Cervario, con tutte le relative pertinenze. Si stabilisce un fitto annuo di quattro soldi imperiali da corrispondere all'abate stesso o ad un suo messo in occasione della festa di S. Martino. In caso di inadempienza, l'investito dovrà risarcire al monastero i canoni in sospeso, rinunciare anzitempo ai detti alpi, annullando il contratto di investitura attraverso la restituzione della presente carta o la stipula di un contratto di rinuncia. Viene posto come fideiussore Alcherio "de Bernago". [Ester Bucchi De Giuli]
Rinuncia. Bannio Anzino, 1250 Giugno 8
Pietro "Crolamons" di Castello rinuncia in favore del Conte Gotofredo del fu Conte Gozio di Biandrate al "districtus", alla "iurisdictio" e a ogni altro diritto da lui esercitato sugli uomini della Valle Anzasca. [Ester Bucchi De Giuli]
Fedeltà. Bannio Anzino, 1250 Giugno 8
Alcuni uomini della valle Anzasca giurano fedeltà al Conte Gotofredo di Biandrate, il quale, in caso non venga rispettato il giuramento, si riserva la facoltà di trasferire e detenere i detti uomini a Visp al fine di salvaguardare la pace tra le due valli. [Ester Bucchi de Giuli]
Affitto. Arona, 1256 Agosto 1
Corrado, abate del monastero <di S. Graciniano> di Arona, investe per cinque anni Guidoto Visconti di Invorio degli alpi Mondelli, Macugnaga, Garda, Monte Cravario <Cicerwald> e dell'alpe detto "Beniem", ubicati nel territorio della valle Anzasca, con tutti i relativi diritti, al fitto annuo di cinque soldi imperiali e un formaggio. [Ester Bucchi De Giuli]
Nomina. Domodossola, 1291 Novembre 7
Il conte Iocelino del fu Gotefredo conte di Biandrate nomina proprio messo e procuratore Giacomo del fu Pietro "de Baceno" affinchè lo rappresenti in tutti i negozi e le controversie con i comuni e gli uomini della Valle Anzasca. [Ester Bucchi de Giuli]
Compromesso. Domodossola, 1291 Dicembre 29
Premesso che il 16 agosto 1291 era stato stipulato un compromesso - rogato dal notaio Burgino della Valle Anzasca - tra Iocelino Conte di Visp del fu Gotefredo conte di Biandrate, il quale agiva a nome proprio e del nipote Zanino, figlio del fu Guglielmo suo fratello, nonchè di tutti gli uomini delle Valli di Saas, Stalden, Sankt Niklaus e Zermatt, da una parte, e Uberto di Calasca del fu Demoldrico, Giacomo "de Montex" del fu Morexolo di Calasca, Giacomo del fu Alberto "Mazoni" di Bannio Anzino, Pietro "de Albariis" di Vanzone e Ughetto del fu Zanebono di Civoledo, procuratori delle comunità della Valle Anzasca e di Macugnaga, dall'altra, in cui si stabiliva che le parti, per ricomporre ogni controversia, si rimettevano all'arbitrato di Goffredo del fu Guidobono "de Baceno" di <valle> Antigorio e Martino del fu Pietro "de Gralia"; Mazocho console di Drocala <Castiglione> e Guglielmo "Bogius" del medesimo luogo, a nome proprio e del comune e degli uomini di Drocala, dichiarano la volontà di aderire al detto compromesso e sottoscrivono la nomina degli anzidetti Goffredo e Martino in qualità di arbitri e pacificatori, accettando la clausola del pagamento di una multa di cento lire imperiali in caso non venga rispettata la loro decisione arbitrale e quant'altro stabilito nel trattato. [Ester Bucchi De Giuli]
Compromesso. Domodossola, 1291 Dicembre 30
Visto il compromesso sottoscritto il 16 agosto 1291 da Iocelino conte di Visp del fu Gotefredo conte di Biandrate, da una parte, e dai sindaci e procuratori delle comunità della Valle Anzasca e di Macugnaga, dall'altra, con il quale le parti, per ricomporre ogni controversia, eleggono quali arbitri e pacificatori Goffredo del fu Guidobono "de Baceno" e Martino del fu Pietro "de Gralia"; visto il documento <del 1291 dicembre 29> con cui Mazocho console di Castiglione <Dorchala> e Guglielmo "Bozius" del medesimo luogo, a nome proprio e del comune e degli uomini di Castiglione <Dorchala>, alla presenza di Giacomo del fu Pietro "de Baceno" procuratore del detto Iocelino, sottoscrivono l'anzidetto compromesso accettando la nomina dei suddetti Goffredo e Martino in qualità di arbitri e pacificatori e ogni altra clausola. I detti arbitri sentenziano che le parti si impegnino reciprocamente a ricomporre ogni controversia passata, a ristabilire e a mantenere in futuro la pace, non solo da parte degli abitanti e vicini della Valle Anzasca ma anche di quanti esercitano o eserciteranno in futuro l'attività di minatore nella detta valle, nonchè del comune e degli uomini di Macugnaga; che gli abitanti della valle Anzasca e di Macugnaga possano viaggiare e soggiornare nel Vallese in sicurezza, almeno per quanto riguarda il conte Iocelino, suo nipote Zannino e gli uomini di Visp, e viceversa questi ultimi possano viaggiare e dimorare in Valle Anzasca godendo della protezione dei suoi abitanti, senza però garanzie circa il Comune di Novara; che le parti si impegnino a non recarsi reciproca offesa e a non prestare il proprio aiuto a quanti si contrapporranno all'altra parte, con l'unica eccezione che, nel caso in cui il Comune di Novara organizzi un esercito contro il detto conte o gli uomini da lui rapresentati in occasione del trattato di pace, gli abitanti della Valle Anzasca abbiano la facoltà di far parte del detto esercito, secondo gli obblighi pertinenti a tutti i sudditi del Comune di Novara, senza incorrere nella pena prevista per la violazione del trattato stesso; che qualsiasi persona della valle Anzasca, di Macugnaga o di altro luogo - purchè non si tratti di uomini della Valsesia o della giurisdizione del comune di Novara - possa recarsi negli alpi della valle Anzasca, con o senza le bestie, senza pericolo di offesa da parte del conte Iocelino, dei suoi seguaci e della pieve di Visp; che il conte Iocelino e gli uomini delle valli di Saas, Stalden, Sankt Niklaus e Zermatt si impegnino a non compiere furti ai danni degli uomini della valle Anzasca e di Macugnaga e a non consentire a qualsivoglia persona di condurre refurtiva attraverso le proprie terre. [Ester Bucchi de Giuli]
Compromesso. Saas Almagell, 1291 Agosto 16
Iocelino Conte di Biandrate del fu Gotefredo conte di Visp, a nome proprio e del nipote Zanino, figlio del fu Guglielmo suo fratello, nonchè di tutti gli uomini delle Valli di Saas, Stalden, Sankt Niklaus e Zermatt, dei quali è procuratore, da una parte, e Uberto di Calasca del fu Demoldrico, Giacomo "de Montex" del fu Morexolo di Calasca, Giacomo del fu Alberto "Mazoni" di Bannio Anzino, Pietro "de Albariis" di Vanzone e Ughetto del fu Zanebono di San Carlo, in qualità di sindaci e procuratori delle comunità della Valle Anzasca e di Macugnaga - come attestato in un documento redatto dal notaio Burgino <rogatario del presente atto> il 12 agosto dello stesso anno -, dall'altra, a fronte delle controversie che contrapposero in passato le parti eleggono Goffredo del fu Guidobono "de Baceno" di <valle> Antigorio e Martino del fu Pietro "de Gralia" quali arbitri e pacificatori. I contraenti si impegnano a rispettare le sentenze pronunciate dai detti arbitri, pena il pagamento di cento lire imperiali da corrispondere alla parte avversa. [Ester Bucchi De Giuli]
Affitto ereditario. Macugnaga, 1317 Giugno 7
Enrichetto del fu Anselmo "de Butermater" di Macugnaga dichiara di aver ricevuto dai fratelli Nicolino e Perino del fu Guglielmo "de Cimavilla" nove lire, diciannove soldi e undici denari imperiali quale prezzo della vendita della terza parte pro indiviso di un appezzamento di prato e campo sito a Macugnaga, in luogo detto in medio plano de la vila; gli acquirenti si impegnano inoltre a corrispondere al detto Enrichetto un canone <di affitto ereditario> di otto lire imperiali, da versare ogni anno a san Martino. [Ester Bucchi De Giuli]
Vendita. Pedemonte, 1319
Giacomo figlio di Anrigeto "Ursus" di Pedemonte, con il consenso dei parenti - ovvero di suo padre e di suo fratello Pietro, di Milano figlio di Nicolino "de apud motos", di Pietro, Zanino e Antonino, fratelli, figli del fu Anrigone di Pedemonte, di Antonia figlia del fu Guglielmo, del marito di quest'ultima Pietro del fu Mileto "de Vagoto" di Vogna e di Giacomina, madre della detta Antonia - cede per dieci lire imperiali o il doppio in terzoli a Zanino e Nicolino fratelli del fu Enrico "de Labenorca" di Macugnaga la propria quota di un podere ubicato al Dosso dei Larici, cui confinano gli eredi di Michele di Pedemonte e i suddetti parenti del venditore. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. Riva, 1325 Settembre 29
Guiglioncino "della Peccia" figlio di Gualcio "di Verdobbio" di Gressoney vende ai suoi fratelli Zanino e Nicolino la metà della nona parte dell'alpe Peccia in valle Vogna per la somma di quattro lire imperiali, fatti salvi i diritti di Enrichetto del fu Ugo di Macugnaga e degli altri consorti della Peccia. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto. Arona, 1329 Gennaio 29
Riccardo "de Aliate", abate del monastero <di san Graciniano> di Arona, investe a titolo di locazione per nove anni Clerico "de Vetio" del fu Tommaso "de Vetio" e Tommasino "de Vetio" del fu Martino "de Vetio" per tre porzioni, e Petracino "de Vetio" del fu Ardizzolo per la restante quarta porzione, complessivamente della quarta parte "pro indiviso" degli alpi Mondelli, Garda e Macugnaga, siti <in Valle Anzasca> in Val d'Ossola, al fitto annuo di un fiorino d'oro da corrispondere presso il detto monastero di Arona il giorno di san Martino. [Ester Bucchi De Giuli]
Vendita. luogo non identificato, 1330 ca
[...] Nicolino vende ai due fratelli Anderlino e Demoldino di Pianezza di Valle Anzasca una serie di diritti d'erba nel quartiere di mezzo dell'alpe Rovol di Macugnaga valutato in sei lire e cinque soldi imperiali che aveva acquistati precedentemente da alcuni proprietari di Macugnaga e della Valle Anzasca. [Prof. Tullio Bertamini]
Quietanza. Arona, 1331 Gennaio 22
Riccardo, abate del monastero <di san Graciniano> di Arona, dichiara di aver ricevuto da Stefano del fu Tommaso "de Grallia" e dai fratelli Antonio e Franzino del fu Rubino - i quali agiscono a nome proprio e di Clerico "de Vetio", Perracino e Tommaso "de Grallia" - due fiorini d'oro corrispondenti al fitto relativo all'alpe Mondelli <denominato Dogma> per gli anni 1329-1330. [Ester Bucchi De Giuli]
Quietanza. Arona, 1342 Dicembre 23
Guido "de Sancto Barrocero", monaco e procuratore del monastero di S. Graciniano di Arona, dichiara di aver ricevuto da Scallasino del fu Guglielmo "de Rosso" di Fobello, abitante a Vanzone in valle Anzasca, il quale agisce in qualità di procuratore di Zanetto "de Mondatiis" di Mondelli del fu Petrinolo "de Mondatiis" - come attestato da una carta di procura redatta dal notaio Romerio "Cagna" il 19 dicembre <1342> - 4 quintali di formaggio e 4 mascarpini di 10 libbre ciascuno quale somma dei fitti annuali relativi agli ultimi quattro anni per gli alpi posseduti dal detto monastero in Valle Anzasca, Macugnaga e "Mullera Intus" e assegnati in investitura all'anzidetto Zannino. [Ester Bucchi De Giuli]
Affitto. Arona, 1352 Giugno 12
Federigo "de Terzago" , abate del monastero di san Graciniano di Arona, a nome proprio e dei monaci del capitolo, investe per nove anni a titolo di locatione "seu ad masseritium" il notaio Perracino del fu Ardiciolo "de Gralia" della quarta parte "pro indiviso" degli alpi Macugnaga, Garda e Mondelli siti in valle Anzasca - in Ossola - per il canone annuo di tre lire imperiali da corrispondere a San Martino presso il detto monastero. [Ester Bucchi De Giuli]
Definizione di confini. Bannio Anzino, 1361 Dicembre 5
Zanino "de Guillelma" del fu Pietrino "Sichi" e Antonio del fu Zanino "della Motta", estimatori della degagna di Macugnaga, e gli estimatori delle altre degagne della valle Anzasca si riuniscono - in rappresentanza delle rispettive comunità e su mandato di Giorgio "de Aretio", vicario delle terre d'Ossola, giurisdizione del Comune di Novara - per il rinnovo dell'estimo. [Ester Bucchi De Giuli]
Convenzione. Bannio Anzino, 1373 Aprile 10
Su mandato di Alberico "Cucarla de Palcentia", vicario delle terre d'Ossola, giurisdizione del Comune di Novara, Zanino "de Guillelma" del fu Pietrino "Sichi" di Macugnaga, procuratore degli uomini e della comunità di Macugnaga, si riunisce con i rappresentanti delle altre degagne della valle Anzasca per definire la suddivisione delle strade e dei ponti di rispettiva competenza e stabilire i relativi obblighi di manutenzione. [Ester Bucchi De Giuli]
Trattato. Zermatt, 1381 Giugno 30
Bartolomeo detto "Thono" del fu Alberto "de Prequarter", abitante a Macugnaga, Castellione del fu Bartolomeo "Dex Fant" della Valle Anzasca, Pietro "de Fontana" di Macugnaga e Giorgio "de Prato" di Macugnaga, quali rappresentanti della comunità e degli uomini di Macugnaga e della valle Anzasca, da una parte, e «Andreuetus de Grangiis de Anthei, Aymonetus de Serian, Iohannes de Crista de Valtournenchia, Iohannes Lalaman de Tornyon, Michael fq. Jehemi de Losanchia et Petrus Andreueti de Crista », rappresentanti della terra e mandamento di Cly, dall'altra parte, stringono tra loro un patto di alleanza, pace e concordia perpetua, per porre fine alle passate discordie e ruberie, prevenire liti ed evitare possibili pericoli e danni. I rappresentanti delle due comunità si garantiscono sicurezza di transito in qualunque luogo, via o valico, e si impegnano a risarcire qualsiasi eventuale danno agli uomini, alle bestie o ad altri beni. La comunità di Zermatt viene incaricata di dirimere eventuali future controversie. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto ereditario. luogo non identificato, 1383 Aprile 19
I fratelli Giovannino e Giovanni del fu Pietro di Macugnaga, abitanti a Gressoney, riconoscono di aver tenuto in affitto ereditario per conto di Roleto, co-signore di Vallaise, un appezzamento di terra con case, prato, campo, bosco e pascolo nella valle di Gressoney, nel luogo detto "Avichamp". Il detto Roleto di Vallaise concede successivamente detti beni a Pietro del fu Antonio "de Balmetis" di Gressoney a titolo di affitto ereditario per il canone annuo di duecento fiorini da corrispondere a san Martino. [Prof. Enrico Rizzi]
Controversia. Vogogna, 1400 - 1499
Negozi e cause tra vari privati di Macugnaga da una parte e privati della valle Anzasca dall'altra per il possesso degli alpi Pedriola e Rosareccio a Macugnaga. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto. Arona, 1401 Marzo 15
Giacomo, abate del monastero di san Graciniano di Arona, concede a Gerardo di Ottobono della valle Anzasca lalpe Mondelli al fitto annuo di sei fiorini e un mascarpino da corrispondere a san Martino. [Prof. Enrico Rizzi]
Trattato. Bannio Anzino, 1403 Maggio 20
Alcuni uomini del Vicariato di Vogogna, in rappresentanza della valle Anzasca e di Macugnaga, da una parte, e Tommaso del fu Tommaso, Antonio del fu Nicolino di Sottomonte, Zanino del fu Zanino "Sagriste" e Tommaso del fu Antonio "Ferrari", in rappresentanza della valle di Saas, dall'altra, stipulano un accordo relativo alla manutenzione della strada che collega Piedimulera a Visp attraverso il passo del Moro. In particolare spetterà alle comunità della valle di Saas la sistemazione e la successiva manutenzione del tratto di strada dalla sommità del monte Moro a Visp, con l'impegno di concludere i lavori entro il giorno di san Martino <a novembre dello stesso anno>; alle comunità di Valle Anzasca e Macugnaga la sistemazione del tratto compreso tra il passo del monte Moro e la chiesa di Macugnaga entro il prossimo mese di agosto, la restante parte fino a Piedimulera entro il giorno di san martino <a novembre>, impegnandosi nella sua futura manutenzione. [Ester Bucchi De Giuli]
Cessione di credito. Macugnaga, 1407 Novembre 27
Premesso che i fratelli Bartolino e Giovanni figli di Antonio <Zanni Salle> di Fomarco si erano impegnati a corrispondere a Ottobono del fu Perino "Marciolus" di Pestarena la somma di cinque lire imperiali per alcune merci acquistate da quest'ultimo, come attestato da un documento redatto nel 1392 novembre 12; il detto Ottobono di Pestarena per undici lire imperiali cede a Giovannino Tonsi della Villa di Macugnaga un credito per merci vendute ai due fratelli di Fomarco [Ester Bucchi De Giuli]
Vendita. Bannio Anzino, 1423 Maggio 3
Antonio del fu Giacomino "de Stabiolis", Giovanni del fu Tommaso "de la Villa", Antonio Bianchi "de la Testa", Giovanni del fu Pietro Tommaso, Antonio del fu Pietro "Barbete", Ancz del fu Pietro "Barbete", Giovannino "Mechi", Giacomo e Giovanni "Mechi", Tommaso del fu Antonio "della Fontana", Zano figlio di "Rogur", Martino "de Lovego", Giano del fu Pietro, Zanino del fu Nicola "de Pezedo", Antonio del fu Giorgio e Berzio "Mechi", tutti di Macugnaga, vendono a Bartolomeo Tonsi "de Albertacio" gli alpi di Rosareccio e Pedriola, mantenendo però il diritto di pascolo e la possibilità di raccogliervi la legna. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. Bannio Anzino, 1423 Giugno 27
Bartolomeo Tonsi "de Albertacio" vende per cento lire imperiali a Pietro del fu Bartolomeo detto "Tonsi Veride", Bartolomeo del fu Giovannino detto "Tonsi Veride" e Bartolomeo del fu Bertolo detto "Anricus", tutti di Calasca, gli alpi Pedriola e Rosareccio, acquistati da alcuni uomini di Macugnaga il 3 maggio dello stesso anno. [Ester Bucchi de Giuli]
Compravendita. Bannio Anzino, 1441 Novembre 21
I fratelli Giovannino e Giovanni del fu Bartolomeo detto "Copatus" di San Carlo dichiarano di aver ricevuto quattordici lire imperiali da Giovanni del fu Barba di Calasca, quale prezzo della vendita del diritto d'erba di ventuno denari - sul complesso di sei lire imperiali - relativo agli alpi Rosareccio e Pedriola, nel territorio di Macugnaga, unitamente ai vari diritti pertinenti, compreso quello relativo all'utilizzo della caldera. [Ester Bucchi De Giuli]
Regolamento. luogo non identificato, 1449 Agosto 3
Gli uomini di Macugnaga concordano con il conte Vitaliano Borromeo, feudatario della valle Anzasca, alcuni capitoli relativi a pedaggi, strade e trasporto delle mercanzie. [Prof. Enrico Rizzi]
Affitto. Orta San Giulio, 1451 Ottobre 27
Socino, abate del monastero di san Graciniano di Arona, investe per un anno Domenico e Antonio "de Mondellis" dellalpe Mondelli <ubi dicitur in Doma>, per il canone di dodici lire imperiali. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. Bannio Anzino, 1457 Dicembre 4
Guglielmo del fu Castiglione "Soldati" di Ciola dichiara di aver ricevuto da Giovannino del fu Guglielmo detto "Barba" di Calasca venticinque soldi imperiali quale prezzo della vendita del diritto di due denari d'erba relativo all'alpe Rosareccio, nel territorio di Macugnaga, facendo l'intera alpe il corrispettivo di sei lire. [Ester Bucchi De Giuli]
Vendita. Vogogna, 1458 Ottobre 27
Giacomo del fu Giovanni "de Balmerio" e Giovanni "de Loro", in qualità di sindaci e procuratori della comunità di Prata - come attestato in un documento redatto il 12 marzo dello stesso anno -, e Giovanni Antonio "Comole", Bartolomeo "Girardi de Cantono" e Guilino del fu Giovanni "Guilino", i quali agiscono a nome proprio e degli abitanti di Prata, concedono alla comunità di Macugnaga - rappresentata da Giacomo del fu Pietro "Ferrari" di Borca, console di Macugnaga, e da Bartolino del fu Antonio detto "Guarrino" di Pestarena - il diritto pepetuo di transitare con le bestie e le mercanzie, senza l'onere del pedaggio, sul ponte costruito a Prata, sopra il fiume Toce. Per l'acquisizione di tale diritto, la comunità di Macugnaga corrispone a quella di Prata la somma di dieci lire imperiali. [Ester Bucchi De Giuli]
Legato. Macugnaga, 1476 Febbraio 2
Pietro del fu Augustino "del Pizo" e Giovanni del fu Giovanni "de Flechen", curatori della chiesa di santa Maria di Macugnaga, Giacomo del fu Angelino "de la Villa", custode della detta chiesa, e Giovanni "del Pala" del fu Tonzo, tutti parlanti sia idioma tedeso che italiano, nonché Pietro del fu Tommaso "Joni" di Macugnaga, "teutonicus" e non parlante italiano, affiancato da Pietro "de la Creda" di Macugnaga in qualità di interprete, reclamano il mancato pagamento da circa ventitre anni dell'elemosina - stabilita con legato da Giovanni del fu Tommaso "Wincler" di Macugnaga - consistente in due stare di pane di segale e in sedici formaggi salati da corrispondere ogni anno in favore dei poveri di Macugnaga. [Ester Bucchi De Giuli]
Censimento. luogo non identificato, 1480 ca - 1500
Inventario dei fuochi relativi al territorio di Macugnaga, compreso nel registro dei luoghi e delle pertinenze della giurisdizione di Vogogna. [Ester Bucchi de Giuli]
Privilegio. luogo non identificato, 1488 Dicembre 12
Gerolamo Marchese Pallavicino, vescovo di Novara, conferma ai consoli, al comune e agli abitanti di Macugnaga la facoltà di eleggere, secondo consuetudine, il curato della chiesa di Santa Maria di Macugnaga. [Ester Bucchi De Giuli]
Concessione. Milano, 1488 Novembre 18
Il cancelliere ducale ordina al commissario di Domodossola di esonerare la chiesa di Macugnaga da ogni carico, non disponendo di entrate, se non l'emolumento pagato dagli uomini di Macugnaga al loro cappellano. [Prof. Enrico Rizzi]
Vendita. Macugnaga, Borca, 1490 Settembre 15
Antonio del fu Giacomo Ferrari di Borca vende ad Antonio "Freza" e a Bartolomeo suo fratello per sessantotto lire imperiali l'ipoteca gravante sui beni di Bartolomeo "Bozo Bianchi" di Macugnaga. [Prof. Tullio Bertamini]
Compravendita. Calasca, 1492 Novembre 27
Giovannino del fu Matteo Pietro "Tonso Verde" di Calasca dichiara di aver ricevuto da Bartolomeo suo fratello ventotto lire imperiali quale prezzo della vendita di sedici denari d'erba e dell'alpiario relativi all'alpe Rosareccio, sito nel territorio di Macugnaga - consistendo l'intero alpe di sei lire - e di un soldo d'erba relativo agli alpi Rogolo e Burki - costituendo gli alpi complessivamente di sei lire -, unitamente a tutti i diritti relativi all'alpiario e all'uso della caldera, e a tutti gli accessi fino alla strada pubblica. [Ester Bucchi De Giuli]
Debito. Macugnaga, 1497 Novembre 20
Pietro "Ferrarius" del fu Antonio Giacomino "de Prequartera" dichiara di essere debitore nei confronti di Antonio del fu Giacomo Pietro "Ferrarius de Bevurcha" di Macugnaga di trentasei lire imperiali per la restituzione del dominio diretto sui beni immobili in Macugnaga; il detto Pietro "Ferrarius" si impegna ad estinguere il debito entro i prossimi due anni. [Ester Bucchi De Giuli]
Censimento. luogo non identificato, 1500 - ca
Inventario dei fuochi relativi al territorio di Macugnaga, articolato in sette frazioni [Ester Bucchi De Giuli]
Consacrazione di altare. Macugnaga, 1501 Agosto 16
Josto "de Albaxino", rettore della chiesa di S. Bartolomeo di Bannio Anzino e vicario in Ossola di Gerolamo Marchese Pallavicino, vescovo di Novara, concede al comune e agli uomini di Macugnaga, che ne hanno fatto richiesta, la facoltà di celebrare messe presso l'altare dedicato a San Teodoro, costruito dalla detta comunità di Macugnaga nella chiesa di Santa Maria, come voto per ottenere protezione dai pericoli, in particolare dalla grandine. Viene concessa inoltre un'indulgenza di quaranta giorni a quanti visiteranno il detto altare o contribuiranno al suo ampliamento. [Ester Bucchi De Giuli]
Vendita. Macugnaga, 1514 Febbraio 3
Pietro del fu Jano Bartolomeo "Tonsus de Fornalei" di Macugnaga , il quale agisce a nome proprio e per conto di Bertolina sua madre e Bertolina sua moglie, dichiara di aver ricevuto da Bertolino del fu Antonio "Freze" di Pestarena di Macugnaga quattrocentoventicinque lire imperiali quale prezzo della vendita di un appezzamento di prato - con annessi campi, corsi d'acqua, una casa, la metà di un mulino, e un forno, edifici tutti con copertura in scandole - ubicati nel territorio di Macugnaga, in località "de Fornaleis", e del diritto di ottenere da Battista Simone "Ferrari" di Piedimulera una proprietà acquistata riscattando il fitto annuo di quattro lire e tre soldi imperiali di cui era gravato, dovuto al detto Battista di Simone "Ferrari", versandogli la somma di ottanta lire imperiali con il fitto annuo perpetuo di trenta lire imperiali. [Ester Bucchi De Giuli]
Vendita. Macugnaga, 1515 Gennaio 29
Angelino del fu Giovanni Antonio "del Brogi del Pizeto" di Macugnaga, il quale agisce a nome proprio e per conto del fratello Giacomo, dichiara di aver ricevuto da Tommaso del fu Giovanni Martino "Marcii" di Pestarena e da Antonio figlio di Bartolomeo "Mafioni" di Borca di Macugaga la somma di centododici lire imperiali quale prezzo della vendita di due delle tre parti di un appezzamento di prato, campo, gerbido, mero, bosco e gabbio, unitamente alle due parti su tre di tutte le case coperte in scandole esistenti su detto appezzamento e con tutti i relativi diritti, ubicate nel territorio di Macugnaga in luogo detto "ad Testam". Il compratore si impegna a pagare, secondo la consuetudine di Macugnaga, due denari d'estimo e a corrispondere ogni anno in perpetuo agli eredi del fu Antonio Tommaso "de Stabiolis" due libbre di burro cotto o tre di burro fresco e venti soldi imperiali; si impegna inoltre a versare ogni anno in perpetuo al curato della chiesa di Santa Maria di Macugnaga due terzi di un'emina di segale come primizia. [Ester Bucchi De Giuli]
Vendita. Calasca, 1516 Ottobre 18
Domenico del fu Pietro "Zanoya" di Calasca vende a Domenico del fu Antonio "de Boyti" di Calasca sei denari dell'erba e dell'alpiario degli alpi Rosareccio e Pedriola, con relativi casera, caldera e diritti di accesso, al prezzo di sette lire e quattro soldi imperiali. [Prof. Tullio Bertamini]
Vendita. Calasca, 1517 Febbraio 18
Domenico del fu Pietro "Zanoya" di Calasca vende a Domenico del fu Antonio "Boyti" e a Giovanni del fu Pietro "Saddi", entrambi di Calasca, sei denari dell'erba e dell'alpiario relativi algli alpi Rosareccio e Pedriola, con annesse caldera e casera, computata in sei lire imperiali, al prezzo di sette lire e quattro soldi imperiali. [Prof. Tullio Bertamini]
Vendita. Calasca, 1521 Novembre 24
I fratelli Antonio e Giovanni del fu Bartolomeo di Pietro "Zanoreti" di Calasca vendono a Pietro del fu Giovanni "della Preta" di Calasca quattro denari d'erba e dell'alpiario, con casera e caldera, relativi agli alpi Rosareccio e Pedriola, siti nel territorio di Macugnaga, al prezzo di cinque lire imperiali. [Prof. Tullio Bertamini]
Consacrazione. Macugnaga, 1523 Giugno 17
Michele Jorba, suffraganeo del vescovo di Novara, su richiesta di Gaspare del fu Alberto "Jachini", Hans del fu Agostino "della Creda" e Alberto del fu Antonio "de la Fontana", tutti di Macugnaga, i quali agiscono a nome proprio e per conto di tutti i parrocchiani di Macugnaga, consacra la cappella maggiore della chiesa di Santa Maria di Macugnaga, con l'altare in essa costruito, e il cimitero con l'altare intitolato a San Michele Arcangelo, concedendo quaranta giorni di indulgenza a quanti sosterranno con offerte e visiteranno la detta chiesa e i suoi altari. [Ester Bucchi de Giuli]
Nomina. Vogogna, 1526 Luglio 2
Carlo Borromeo e i suoi fratelli, figli del conte Ludovico Borromeo nominano proprio procuratore Giacomo "Ronchus", podestà di Vogogna, affinchè riceva per loro conto il giramento di fedeltà da parte degli uomini della Valle Anzasca e di Macugnaga. [Ester Bucchi de Giuli]
Permuta. Calasca, 1529 Gennaio 22
Domenico del fu Barolomeo Giovannino "de la Preta" di Calasca da una parte, e Gaspare del fu Alberto "Jachini" di Macugnaga dall'altra, permutano tra loro alcuni beni: il detto Domenico cede al detto Gaspare tre soldi d'erba e di alpiario relativi agli alpi Rogolo e Burchi, nel territorio di Macugnaga, con la sesta parte di una casera tenuta in con-proprietà con gli eredi del fu Antonio "de la Preta" e con Zaneto e Giorgio fratelli dello stesso Domenico; viceversa il detto Gaspare cede al detto Domenico un soldo di erba ed alpiario relativo all'alpe Rosareccio, in territorio di Macugnaga, con annesse caldera e casera e con tutti i diritti. [Ester Bucchi de Giuli]
Nomina. Macugnaga, 1533 Ottobre 12
Alcuni abitanti di Macugnaga, i quali agiscono a nome proprio e per conto di tutta la comunità di Macugnaga, nominano in qualità di propri procuratori Giovanni "de Albasino" di Vanzone e Giacomo del fu Cristoforo "del Curso" di Macugnaga affinchè ratifichino un documento redatto nella generale vicinanza della giurisdizione di Vogogna dal notaio Giorgio "de Burris" il giorno 24 settembre di questo stesso anno <1533> e affinchè nominino a loro volta Giovanni "de Glussano", causidico di Milano, Francesco "Crottus" di Milano e Francesco "de Ferraris" di Vogogna quali procuratori della comunità di Macugnaga con l'incarico di avanzare richiesta al Duca di Milano affinchè questi tolga alla comunità di Macugnaga l'accusa, mossa dagli uomini di Intra, di cospirazione nei confronti di Giovanni Borromeo. [Ester Bucchi de Giuli]
Nomina. Vogogna, 1533 Novembre 7
Giacomo del fu Cristoforo "del Curso" di Macugnaga, procuratore della comunità di Macugnaga - come attestato da un documento redatto nel 1533 ottobre 12>, di fronte all'accusa di cospirazione ai danni di Giovanni Borromeo mossa <da alcuni uomini di Intra> contro la comunità di Macugnaga, dichiara la soddisfazione di quest'ultima nei confronti del governo del detto Gioavnni Borromeo e conferma la nomina di Giovanni "de Glussano", causidico di Milano, Francesco "Crottus" di Milano e Francesco "de Ferraris" di Vogogna quali procuratori della comunità di Macugnaga affinchè compaiano al cospetto del Duca di Milano per inoltrare le presenti attestazioni al Tribunale di Milano e dirimere così la questione. [Ester Bucchi de Giuli]
Concessione. Vogogna, 1540 Agosto 3
Il comune di Vogogna restituisce al Comune di Macugnaga la facoltà di tenere la fiera a metà agosto. [Prof. Tullio Bertamini]
Affitto. luogo non identificato, 1552 Agosto 9
Filippo "Iohanine", Guglielmo del fu Antonio "Dot", entrambi di Gignese, e Domenico detto "Molla" di Someraro, si impegnano nei confronti di Hans del fu Cristoforo "Malbomber" di Macugnaga, il quale agisce a nome proprio e per conto di Clemente "Freze", Gioachino "de Petiasterena" e Bartolomeo "Grolli" e degli altri abitanti di Pestarena, a corrispondere entro la festa di san Michele sessantaquattro lire imperiali quale prezzo per la concessione del diritto di pascolo annuale presso l'alpe Garda <nel territorio di Macugnaga>. [Ester Bucchi de Giuli]
Convenzione. Visp, 1559 Settembre 12
Alla presenza di Theodulo "Cintzers" castellano di Visp, i rappresentanti della valle di Saas da una parte, e i rappresentanti di Macugnaga - prete Cristoforo "Grolli", curato della chiesa di santa Maria di Macugnaga, Melchiorre Tommaso "Grolli", Gaspare di Antonio "Caligarius" e Bartolomeo di Nicola "Grolli" - dall'altra, si accordano circa la fiera che si tiene a Macugnaga in occasione della festa di Maria Assunta, a metà agosto. [Ester Bucchi De Giuli]
Relazione di visita pastorale. luogo non identificato, 1582 Maggio 28
Atti di visita pastorale del Vescovo di Novara Francesco Bossi presso la chiesa di Santa Maria di Macugnaga. [Ester Bucchi de Giuli]
Statuti. Macugnaga, 1587 Maggio 19
Aggiunta di nuovi articoli agli Statuti del Quartiere di Borca, compilati nel 1558 febbraio 2, relativi alla conduzione dei boschi e dei pascoli di proprietà comunale. [Ester Bucchi De Giuli]
Statuti d'alpe. luogo non identificato, 1590 Febbraio 7
Statuti, articolati in quattordici capitoli, redatti dal notaio Giovanni Marchesio figlio di Antonio Cristoforo "de la Burca" di Macugnaga alla presenza di rappresentanti della comunità di Macugnaga, relativi alla conduzione dell'alpe Quarazza. [Ester Bucchi De Giuli]
Inventario. luogo non identificato, 1676 Ottobre 25
Inventario dei beni mobili ed immobili della chiesa di Santa Maria e degli oratori di Macugnaga compilato da Cristoforo "Guerinus" del fu Antonio. [Ester Bucchi De Giuli]
Inventario. Macugnaga, 1676 Gennaio 2
Inventario dei beni mobili ed immobili della chiesa di Santa Maria di Macugnaga compilato da Cristoforo "Guerinus" del fu Antonio per ordine del vescovo di Novara Maraviglia in seguito alla visita pastorale del 18, 19 e 20 aprile del 1675. [Ester Bucchi De Giuli]
Convenzione. Formazza, Fondovalle, 1721 Febbraio 24
La fabbriceria dell'oratorio di Antillone stipula una convenzione con Cristoforo Lanti di Macugnaga per la realizzazione di due depositi per la conservazione delle reliquie nell'oratorio di Antillone. [Ester Bucchi De Giuli]